Un’antica leggenda narra che fu Dio col suo passo a far nascere la Sardegna dal mare Mediterraneo, tuttavia non vi è dubbio che a disegnarne le ruvide coste sia stata la millenaria guerra tra elementi altrettanto divini, la terra e l’acqua.
Da questa lotta emergono numerosi anfratti che per numero e caratteristiche rendono quest’isola un luogo unico. Le cale sono così comuni che a dispetto della loro bellezza solo poche sono diventate particolarmente famose altre rimangono per lo più scrigni accessibili ai soli locali.
Ciò che non si racconta delle cale è che queste in tempi lontani venivano usate come porti di fortuna, ripari di contrabbandieri o pirati che le sceglievano per la loro inaccessibilità.
Protetti dai monti e dal mare i marinai potevano godersi un riposo in terraferma e nascondere temporaneamente i propri bottini. Oggi sono quelle stesse colline a protezione delle cale che con i loro sentieri ci permettono di visitare luoghi incantevoli capaci di restare tra i nostri ricordi più preziosi.
In Ogliastra esistono molte cale ma una particolarmente bella è la spiaggia Su Sirboni, una bianca striscia lucente fatta di sabbia sottilissima fa da pausa tra due blocchi rocciosi di colore rosso acceso.
Questi a intervalli si immergono nel mare azzurro e cristallino per poi riaffiorare qualche metro più a largo mentre ai lati corrono verso la prossima distesa di sabbia ad incontrare un’altra spiaggia.
Raggiungere Su Sirboni (in italiano il cinghiale) è molto semplice. Usciti dal Campeggio Ultima Spiaggia si imbocca la strada per la marina di Gairo e si va in direzione Coccorrocci, una volta raggiunta la zona di Museddu si procede per Perda de Pera. Pochi km più avanti si trova l’ampio parcheggio dove ha inizio il sentiero.
Lungo il percorso in auto noterete una struttura bianca emergere di tanto in tanto dalla verde pianura, si tratta di un vecchio residence ormai abbandonato che potrete ammirare meglio dall’alto durante la discesa verso la spiaggia.
Una volta lasciata l’auto al parcheggio vi dividono circa 2 km dalla spiaggia, il cammino è breve, ben tracciato e non presenta difficoltà alcuna. Percorso il primo km vi troverete di fronte a un bivio. A sinistra si trova Su Sirboni mentre proseguendo sulla destra si trova un’altra spiaggia Cala de Luas.
Questa cala è molto più piccola e intima e tende a sparire durante l’inverno quando le piogge sommergono la stretta gobba di sabbia che separa il rio dal mare.
Il percorso per raggiungere questa cala è in alcuni tratti impervio ma nulla di impraticabile.
Quando ormai vi separeranno pochi passi dalla spiaggia vi imbatterete negli scogli purpurei dalla forma animale, si scorge chiaramente un leone rosso a guardia della costa e un cammello accucciato, proseguendo si scende nella spiaggetta.
Per raggiungere Su Sirboni è dunque necessario imboccare la strada a sinistra che scende verso valle.
Mentre nel primo tratto è possibile vedere dall’alto l’intera spiaggia e il vecchio villaggio da qui in poi la vegetazione copre completamente il panorama.
Ancora pochi passi e arriverete all’oasi che vi apparirà inaspettatamente al termine del percorso.
Potrete così ammirare la bellissima spiaggia de Su Sirboni e passare una bellissima giornata.